8 borghi devoti al Tuber: Arcidosso, Capolona, Castell’Azzara, Montaione, Montespertoli, Palaia, San Giovanni d’Asso e San Miniato
Nelle foto, i luoghi del tartufo in Toscana
E’ la mappa del tuber in Toscana che è una regione dai tanti sapori. Tra i protagonisti della tradizione culinaria, c’è senza dubbio il tartufo, quello che i latini denominavano Tuber.
Decantato da molto tempo, il tartufo è oggi un prodotto profumato e prelibato, con particolari tecniche di cavatura, tradizioni, antichi mestieri e leggende. Sono leggendari i cercatori e i loro cani da ricerca.
Ci sono diverse tipologie di tartufo in Toscana.
Ogni specie matura in un determinato periodo dell’anno: in autunno si trova il tartufo bianco; in inverno il tartufo nero e il brumale; in inverno e in primavera il tartufo marzuolo; in estate e in autunno il tartufo scorzone e l’uncinato.
Per promuovere e valorizzare questo patrimonio enogastronomico è nata l’Associazione Nazionale Città del Tartufo che coinvolge molte ciitadine toscane.
Arcidosso è un borgo del Monte Amiata con una cultura enogastronomica antica che affonda le radici già nel tardo Medioevo. Orti, vigneti, oliveti, frutteti: il territorio è sempre ricco di prodotti di qualità. In autunno, Arcidosso diventa il paradiso per gli amanti dei frutti del bosco, come le castagne, i funghi e i tartufi.
Il territorio di Capolona, nell’Aretino, grazie al suo caratteristico ambiente fatto di foreste e alberete, rappresenta uno dei riferimenti provinciali più importanti e vasti per il tartufo Marzuolo (o bianchetto), per lo scorzone e seppur in minima parte, e anche per il tartufo bianco. Il terzo fine settimana di marzo, c’è una manifestazione rivolta ad esperti e semplici appassionati: “Filiera del Tartufo Marzuolo”.
A Castell’Azzara, un’altra località dell’Amiata, la ricerca del tartufo è storia, e un’autentica passione. Anche qui, sono presenti le varie tipologie di Tuber.
Montaione, è su una collina nel cuore della campagna Toscana nella Valdelsa, è circondato dal paesaggio, percorso da vigneti, oliveti e filari di cipressi. Nei suoi boschi proviene nasce il tartufo bianco, apprezzatissimo dai consumatori.
A questo prodotto è dedicata anche la Tartufesta, una tipica manifestazione che si tiene ogni anno, e che quest’anno causa covid19 non è stata fatta a ottobre.
Della Valdelsa è anche Montespertoli, un territorio noto già con gli Etruschi. C’è la Strada del vino di Montespertoli. Tra vino, olio e artigianato, d’autunno e in primavera sulle tavole non può mancare il tartufo.
Appartiene alla provincia di Pisa, Palaia e la sua frazione Forcoli, un piccolo centro della campagna toscana che ha il suo habitat nel tartufo. Il clima, l’ambiente e le caratteristiche del terreno sono si presupposti perfetti per la nascita del Tuber. Grazie a una recente collaborazione con l’Università di Pisa, è nata anche una Carta di Identità dedicata a questo prodotto che aiuta i ricercatori nella fase di identificazione della qualità.
Il borgo delle Crete Senesi di San Giovanni d’Asso, addirittura, vanta il primo museo italiano dedicato al Tartufo: un’esposizione che approfondisce la caratteristiche del prodotto ma anche la sua storia e la sua lavorazione.
Tra le ricette tipiche di questz zona senese, spicca la stracciatella in brodo con tartufo bianco delle Crete Senesi e il lombo di cinta senese tartufato.
Situato lungo la Via Francigena, nel cuore delle colline pisane, il borgo di San Miniato è un luogo ideale per una sosta all’insegna del gusto. Qui, tra antiche architetture, da cui la Rocca di Federico, si può gustare nel periodo autunnale il tartufo. Il tartufo bianco delle colline sanminiatesi è il Tuber Magnatum Pico, ‘Cibo dei Re’, regolato da un severo disciplinare che popola le tavole dei migliori ristoranti. Anche qui la tradizionale festa che si doveva tenere in novembre è stata rinviata al 2021, quando scatterà la 50esima edizione. In tutto l’anno crescono qui tutte le varietà di tartufo. San Miniato ormai da anni in preparazione della sua Festa, ha fatto crescere anche le sue frazioni in particolare quelle quella della Valdegola e della piana del suo lungo e esteso territorio. C’è anche CIgoli, patria del pittore presente anche agli Uffizi a Firenze. A marzo la festa è dedicata al Tartufo Marzuolo.
E si muove anche la città di Volterra con il suo tartufo candidata come città della Cultura,
e la zona del Mugello.
a cura della redazione Arga Toscana
Fonte: https://www.visittuscany.com