Ambiente, il gufo reale in Toscana è una delle specie più protette, le ultime notizie e i centri di recupero
AMBIENTE: OSSERVAZIONE E RICERCA PER SALVARE IL GUFO.
Il gufo è considerato al più alto livello di protezione in base al decreto dell’Unione Europea per la salvaguardia delle specie. “La popolazione purtroppo è andata sempre più calando, negli ultimi anni, che noi abbiamo osservato”, spiegano due specializzati di settore. Le ricerche ora devono essere intensificate e rese più professionali: l’azienda tedesca CARL ZEISS, leader mondiale nel campo dell’ottica e opto-elettronica, ha ora messo a disposizione – tramite il suo distributore italiano, un particolare visore termico che può fornire immagini dettagliate dei gufi anche e soprattutto di notte.
“Sino ad oggi i gufi li abbiamo potuti osservare solo con un comune visore notturno”, spiegano “Il nuovo visore termico ZEISS riuscirà quindi a portare un nuovo livello di qualità nelle nostre ricerche.”
Recentemente consegnato ai due esperti di ornitologia il nuovo visore termico ZEISS DTI 3/35, ricevendo quindi un aggiornamento in loco sullo stato delle ricerche in corso e assistendo ad una delle esibizioni di volo giornaliere dei vari rapaci.
Più di 30 anni fa, il Gufo era considerato ad alto rischio di estinzione. “Attorno all’anno 2000, le popolazioni si sono stabilizzate“, raccontano. “Ma di recente abbiamo constatato che il numero di gufi ha subìto di nuovo un calo. Il numero delle coppie con prole è ancora abbastanza stabile, ma i piccoli che ce la fanno a crescere sono sempre di meno – questo significa che il ricambio generazionale non avviene.” Uno dei motivi ormai tristemente noti sono i cavi dell’alta tensione. Un’altra verifica da fare è quella legata al crescente numero di reti antigrandine nelle coltivazioni agricole, che disturbano il volo dei grandi uccelli notturni.
Equipaggiati con questo nuovo visore, i ricercatori potranno sia osservare dettagliatamente i gufi, molto attivi nelle ore notturne, che registrare eventuali anomalie da segnalare agli organi competenti. Oltre all’incremento delle osservazioni ornitologiche, sono previste anche ulteriori attività di sensibilizzazione sul tema.
Nei Centri di recupero in TOSCANA operano persone specializzate nel soccorso della fauna capaci di spiegarti cosa fare e valutare se è necessario un loro intervento.
Che cosa c’è da sapere
l’animale che hai avvistato o trovato potrebbe essere solo apparentemente in difficoltà. Per questo, prima di intervenire, contatta il Centro di recupero;
gli animali di media o grossa taglia potrebbero essere pericolosi se toccati o raccolti / trasportati;
secondo la legge regionale n. 3 del 12/01/1994 “Recepimento della Legge 11 febbraio 1992, n. 157 “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio”, è vietato raccogliere in natura e detenere esemplari di fauna selvatica “omeoterma”. Ma in caso di rinvenimento di fauna selvatica in difficoltà, la legge stabilisce che deve essere data immediata segnalazione agli organi competenti e che sia consegnato entro 24 ore ai Centri di recupero.
per quanto riguarda il ritrovamento di pullus e “cuccioli” in difficoltà appartenenti a specie di fauna selvatica autoctona, i cittadini sono tenuti a rivolgersi alle Amministrazioni comunali (comma 2 art. 38 l.r. 3/94) le quali possono avvalersi dei soggetti già incaricati dalla Regione (ex delibera di Giunta n. 148/2018 “Approvazione dell’attuazione degli interventi in materia faunistico venatoria. LR 3/94 Gestione del servizio di soccorso della fauna selvatica in difficoltà”.
le risorse economiche messe a disposizione dalla Regione sono destinate in via prioritaria al soccorso e alle cure dei soggetti appartenenti a specie di fauna selvatica autoctona di maggiore interesse conservazionistico, quali specie particolarmente protette, in via di estinzione, non cacciabili o comunque di specie non sottoposte a controllo ai sensi dell’art. 19 della L. 157/1992 (ex delibera 148/2018)
Centri di recupero della fauna selvatica convenzionati con Regione Toscana
Numeri di telefono da chiamare:
Pistoia
Azienda ASL Toscana Centro – Soccorso della Fauna Selvatica
Contattare la polizia municipale o le altre forza dell’ordine del territorio.
Lucca e Massa-Carrara
Associazione VEGA
telefono 348 8860685
Livorno
Centro recupero uccelli marini e acquatici (Cruma) della Lipu – Lega italiana protezione uccelli sezione Toscana
telefono 0586 400226
Firenze Azienda ASL Toscana Centro – Soccorso della Fauna Selvatica
Contattare la polizia municipale o le altre forza dell’ordine del territorio.
Prato
Azienda ASL Toscana Centro – Soccorso della Fauna Selvatica
Contattare la polizia municipale o le altre forza dell’ordine del territorio.
Pisa
Clinica veterinaria dell’Università di Pisa: non fa soccorso, ma solo cura degli animai selvatici portati presso la struttura
telefono 050 2210100
Legambiente
telefono 327 3877775
telefono 331 7227273
Siena e Grosseto
SOS animali, telefono 331 1285509
Arezzo
Per Arezzo rivolgersi alla ASL di vallata competente.
Aree:
Aretina 0575-2551
Valtiberina 0575-7571
Valdichiana 0575-6391
Casentino 0575-5681
Valdarno 055-91061
A Empoli esiste il Centro recupero Rapaci Aviofauna Selvatica che opera con volontari,
telefono 377-2406976
A cura della redazione Arga Toscana
Fonti: Asl Regione Toscana, Centro Recupero Rapaci Empoli, Centri Recupero convenzionati con la Regione Toscana
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