Fucecchio Città dello Zafferano, il suo territorio entra a far parte dell’associazione nazionale delle località e i produttori dell’oro giallo
La Zima di Firenze, così nel capoluogo toscano chiamavano anticamente la preziosa spezia coltivata sulle colline attorno alla città. Altro non era che lo zafferano, quel dono della natura che grazie al paziente lavoro dei coltivatori rendeva più bello e più buono ogni piatto. Il suo profumo inconfondibile trova adesso anche Fucecchio e il suo territorio, il suo colore dorato sono oggi presenti in tante ricette regionali. E uno dei luoghi dove si coltiva lo Zafferano delle Colline Fiorentine, come l’omonima associazione che raggruppa circa 20 produttori, sono i dolci pendii sopra il Padule di Fucecchio, nelle colline delle Cerbaie a pochi passi dalla frazione di Massarella.
Proprio per questo motivo Fucecchio è entrata ufficialmente a far parte di Zafferano Italiano, l’associazione nazionale che raggruppa e promuove le città dello Zafferano.
In Comune, una delle associate del territorio, Alessandra Arrigoni, ha consegnato al sindaco Alessio Spinelli e all’assessore allo sviluppo economico Valentina Russoniello, i cartelli da apporre lungo le strade che evidenziano come Fucecchio faccia parte delle città del circuito dedicato a questa spezia.
“Fucecchio – spiega il sindaco – è all’inizio di un percorso che in alcune realtà ha portato ad uno sviluppo delle coltivazioni e alla nascita di feste dedicate che attraggono anche migliaia di visitatori. L’obiettivo di questa adesione è quello di incentivare i coltivatori locali a diffondere questo tipo di produzione che sulle nostre colline ha dato finora risultati sorprendenti in termini di qualità”.
“L’auspicio – aggiunge Alessandra Arrigoni – è quello di riuscire a creare bandi che portino le aziende agricole a investire su questa produzione che non richiede esborsi economici enormi e che può essere affiancata facilmente ad altre colture. Inoltre vogliamo essere da stimolo anche per il settore della ristorazione o degli artigiani del settore alimentare che potrebbero proporre piatti o leccornie a base di zafferano. Con questa spezia, solo per fare qualche esempio, è possibile rendere ancora più particolari prodotti come il miele, i liquori, o addirittura dolci tradizionali come il panettone. Ci sono veramente un’infinità di declinazioni e abbinamenti col suo inconfondibile profumo. Per la riscoperta e la promozione di questo prodotto dobbiamo ringraziare Giovanni Piscolla, presidente dell’associazione di Firenze e fondatore dell’associazione nazionale”.
“È proprio in un periodo come questo – sottolinea l’assessore Russoniello – che la nostra attenzione deve andare verso l’agricoltura, per valorizzare le nostre eccellenze e promuovere le coltivazioni di grande pregio come quella dello Zafferano. Crediamo nel progetto condiviso con l’associazione Zafferano Italiano che vedrà l’emanazione di un bando di sostegno per i coltivatori. La nostra città è inserita in un network di buone pratiche legate allo zafferano e sicuramente ne saprà cogliere le opportunità”.
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