Ufficiale, la caccia al cinghiale è sospesa in provincia di Massa Carrara con una ordinanza regionale causa prevenzione della peste suina africana
Peste suina africana: caccia al cinghiale sospesa in provincia di Massa Carrara.
Lo avevamo anticipato in queste pagine nei giorni scorsi ed adesso il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani ha firmato l’ordinanza che punta al contenimento dell’infezione, comparsa in Piemonte e Liguria. I confini di contiguità territoriale (Liguria-Toscana) consigliano molta prudenza. Da qui la decisione dei vertici regionali e in primis del governatore della Toscana di imprimere una svolta cautelativa, ma necessaria.
“L’attività venatoria vagante con l’ausilio del cane, quella collettiva al cinghiale e l’attività di controllo e contenimento del cinghiale eseguita in modalità collettiva sono sospese fino a tutto il 31 gennaio nell’intera provincia di Massa Carrara, cioè nel territorio che corrisponde all’Atc (Ambito territoriale di caccia) numero 13.
E’ quanto prevede l’ordinanza firmata dal presidente Eugenio Giani allo scopo di contenere la Peste suina africana, i cui primi casi si sono registrati all’inizio dell’anno in provincia di Alessandria e poi in Liguria, vicino ai confini regionali.
Il virus della Peste suina africana rappresenta un serio rischio epidemico per i suini allevati determinando, date le caratteristiche, un elevato indice di morbilità e mortalità con conseguenze dirette ed indirette sulle produzioni della filiera regionale. E’ per questo che si rende necessario controllare la diffusione della malattia nei cinghiali anche per proteggere i suini allevati.
L’ordinanza, oltre a sospendere l’attività venatoria prevede anche il rafforzamento della sorveglianza passiva attraverso l’esecuzione di battute di ricerca attiva delle carcasse di cinghiale, prioritariamente nella provincia di Massa Carrara.
Al tempo stesso nell’intera area viene incoraggiata e accelerata la macellazione dei suini negli allevamenti familiari e saranno intensificate e rafforzate la vigilanza sulle movimentazioni degli animali sensibili e verificate le condizioni di biosicurezza degli allevamenti.
In seguito l’ordinanza potrà essere reiterata in base alla situazione epidemiologica“.