Il vino di qualità tiene il mercato ma occorre più comunicazione web in più lingue

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Si è tornati a parlare del Premio Gavi assegnato al Brunello. Il 2021 è stato da record, con undici milioni e mezzo di bottiglie immesse sul mercato, il vino di Montalcino si è aggiudicato anche il Premio Gavi denominato La buona Italia 2022 organizzato dal Consorzio Tutela del Gavi e quest’anno titolato “Italian Wine Worldwide – La comunicazione web internazionale dei Consorzi di Tutela del Vino italiani”. “Con un sito web tradotto in ben quattro lingue” si legge nella motivazione del Premio “il Consorzio del Vino Brunello di Montalcino si propone come un vero e proprio brand comunicando efficacemente la sua identità global, profondamente radicata nella propria storia e allo stesso tempo capace di integrare eventi e notizie di respiro internazionale”. Menzione Speciale anche per i Consorzi del Garda, del Soave e di Bolgheri per la capacità di comunicare efficacemente i propri punti di forza, utilizzando in maniera strategica l’impatto emozionale creato da un mix di immagini e storytelling, e rivolgendosi direttamente ad un pubblico internazionale.

I siti web parlano ancora troppo italiano
Il Premio, a partire da tutti i 123 consorzi iscritti al Mipaaf, ha visto 16 finalisti votati da una giuria di esperti e ha fatto emergere luci e ombre della loro comunicazione. Un’occasione preziosa per fare il punto su un aspetto cruciale del business vitivinicolo, perché – oggi più che mai ­- se non comunichi non esisti. E se non esiste non vendi. Non sfruttare, quindi, a pieno gli strumenti che la tecnologia mette a disposizione si rivela un’occasione persa in partenza.

Eppure, come emerge dalla mappatura realizzata da The Round Table per il Laboratorio Gavi, su 123 consorzi del vino analizzati, quasi il 30% ha il sito internet solo in lingua italiana. I 16 presenti nella short list hanno tutti il sito in lingua inglese (quello del Garda Doc si apre direttamente in versione inglese), ma solo la metà si spinge verso almeno una terza lingua, in 7 casi su 16 rappresentata dal tedesco. E qua il Brunello mostra la propria vocazione all’export con quattro lingue presenti, tra cui anche il cinese.

Fonte Gambero Rosso

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