Conserve vegetali tipiche toscane, in crescita la richiesta, il caso Inpa sul mercato da oltre 60 anni che allieta il palato
“Concentrati su un obiettivo, quello di potenziare le linee a marchio Inpa, con lo specifico compito di rivalutare prodotti territoriali e varietà autoctone made in Toscana, come il carciofo empolese, commercializzato soprattutto nel mercato interno. Si coltiva nei territori di Empoli e Certaldo e, a differenza del carciofo violetto, è privo di spine e presenta una produzione tardiva. Il sapore intenso e la consistenza particolarmente tenera e compatta lo rendono un prodotto di nicchia: ecco perché arricchirà la nostra linea premium denominata Lusinghe. Una linea di specialità di cui stiamo aggiornando il packaging (tra cui le etichette trasparenti), disponibile in formato da 280 grammi.
Così Simone Perzia, export manager e amministratore delegato di Inpa (Industria Nazionale Prodotti Alimentari) azienda specializzata nella produzione e commercializzazione di conserve vegetali.
Lo ha dichiarato nel corso di una intervista rilasciata a un sito web specializzato del settore, FlashPlaza.
Riportiamo a sommi capi le dichiarazioni:
Da oltre 60 anni, INPA produce e commercializza a S. Ansano a Vitolini Vinci (FI) prodotti di origine italiana – in particolare specialità della terra Toscana – tra sottoli, sottaceti, olive e agrodolci. Tra i punti di forza, garanzia di salubrità del prodotto finito, continuità nelle forniture e volumi ragguardevoli. Negli anni, l’azienda – sostenuta dalle più accreditate certificazioni di qualità – ha potenziato la produzione, operando come partner qualificato per la ristorazione collettiva e per la grande distribuzione, italiana ed estera. L’INPA è dotata di moderne linee di lavorazione – sia per lavorazione di prodotti ottenuti da agricoltura convenzionale sia biologica – si estende su un’area totale di oltre 10.000 mq, di cui 2,500 mq attrezzati su più linee di produzione, dove vengono lavorati circa 30 mln di pezzi in tre stabilimenti.
“Il prodotto di punta, in termini di volumi commercializzati – sottolinea Perzia – è il carciofo violetto pugliese lavorato crudo a spicchi, secondo una ricetta pugliese e poi condito con peperoncino intero e pepe nero in grani. I carciofi sono coltivati e raccolti nella zona della ‘Puglia Imperiale’, dove vengono accuratamente selezionati, defogliati tagliati a spicchi, e conditi crudi, prima di conservarli sottolio”.
La ricetta esclusiva di Inpa sono le cipolle borettane grigliate, poi collocate per alcuni mesi a bagnomaria in aceto balsamico, quindi invasettate sottolio con l’aggiunta di erbe aromatiche e peperoncino. La cipolla borettana si riconosce perché presenta la caratteristica forma del bulbo appiattito e un odore meno pungente e più delicato rispetto ad altre varietà.
I canali principali del marchio sono la grande distribuzione organizzata sia in Italia sia all’estero. L’export pesa sul fatturato per circa il 10% tra Regno Unito, Paesi Scandinavi, Belgio, Germania, Giappone, Canada e Stati Uniti.
“Attualmente fermo il commercio con la Russia, dove già prima del conflitto russo-ucraino era partito un progetto di fornitura con una catena di supermercati interessati a varie conserve vegetali a marchio Inpa. Siamo concentrati a potenziare la rete di vendita dei trasformati a nostro marchio, nell’ottica di rendere più remunerative le produzioni che, anche a causa della competizione, arrivano a scaffale con una marginalità molto bassa”.
“Molto richieste all’estero – conclude Simone Perzia – sono le produzioni biologiche.
Le stiamo potenziando, nell’ottica di uscire da un segmento dove c’è molta competizione, in particolare: pomodoro secco, carciofi a spicchi, olive di varie cultivar e funghi affettati di Treviso“. Il marchio Inpa rimane comunque una garanzia nella galassia di questo settore in Toscana.
Fonte e in parte foto: FlashPlaza.it
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