Biodiversamente Piana, la nuova Comunità del Cibo tra Firenze e Prato

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Insieme per garantire la diffusione di buon cibo di qualità che tuteli la salute e l’ambiente. È nata “Biodiversamente Piana”, la Comunità del cibo promossa dai Comuni di Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio, Calenzano, Signa, Carmignano insieme a quindici aziende agricole del territorio, associazioni come il WWF e Slow Food, attivisti del cibo come Campingas e L’Alveare, enti di assistenza come la Caritas e la Misericordia, aziende pubbliche o miste come Qualità e servizi e l’Isola dei Renai, con il sostegno dell’Istituto di Agraria e di Urbanistica dell’Università di Firenze e del CNR. In tutto 30 soci uniti da una visione comune e da una missione unica.
L’agenda dei primi eventi è stata presentata nei giorni scorsi con la presenza fra gli altri dei cinque Comuni membri della Comunità.

Il 20 maggio Giornata italiana della biodiversità agricola e alimentare: bambini delle scuole materne e primarie si collegheranno con la sede dell’azienda di ristorazione scolastica “Qualità e servizi” dove agricoltori e pastai, produttori di varietà particolari e rare di verdure e pasta saranno intervistati dai bambini sui prodotti (si va dalla cipolla Vernina di Signa allo Zucchino fiorentino, dalla pasta biologica di grani antichi al fagiolo piattellino di Lucca) originari del territorio, quasi perduti e adesso recuperati da agricoltori e trasformatori coraggiosi e lungimiranti. Tutti prodotti che verranno poi consumati dai bambini in un pranzo “speciale”.
Lo stesso giorno in alcune classi di Signa vi saranno docenti dell’Istituto di Agraria, che sostiene la Comunità del cibo, a raccontare ai bambini in modo attraente un concetto difficile, ma decisivo per la vita del pianeta come la Biodiversità.

Domenica 22 maggio Giornata mondiale della Biodiversità. La Comunità del cibo presenterà i prodotti dei suoi agricoltori promotori al Parco dei Renai con una presenza-degustazione a cui parteciperà la condotta locale di Slow Food.
E poi visite guidate alle aziende agricole, passeggiate con il WWF alla ricerca delle ricchezze naturali nascoste della Piana, iniziative di contrasto allo spreco di cibo che impegnano associazioni caritatevoli come Caritas e Misericordia, anch’esse aderenti alla Comunità.

Anche uno spazio pesantemente urbanizzato come la Piana a Ovest di Firenze ha mantenuto una riserva incredibile di possibilità di riscossa agricola. La Comunità del cibo nasce per sostenere il Parco Agricolo della Piana, aiutare gli agricoltori del territorio a produrre varietà diverse di frutti, ortaggi, legumi, cereali e piccolo allevamento, promuovere tecniche agroecologiche e soprattutto garantire che i prodotti di questa nuova agricoltura locale possano essere apprezzati e consumati soprattutto dalla popolazione locale.

Cosa sono le Comunità del cibo


Nate spontaneamente in Toscana, sono riconosciute dall’art. 13 della L. 194/2015. Si tratta di reti locali che mettono insieme agricoltori, allevatori custodi, gruppi di acquisto solidale ma anche scuole, università, centri di ricerca o ancora ospedali, ristoratori, aziende artigiane di trasformazione agraria e alimentare. L’obiettivo comune, quello di tutelare e valorizzare le risorse genetiche locali anche attraverso lo sviluppo – ad esempio – delle filiere corte. Tra gli ambiti di intervento delle Comunità del cibo ci sono anche la definizione di accordi commerciali, lo studio del germoplasma locale, la condivisione dei saperi locali e il coinvolgimento della cittadinanza.
In Toscana sono dieci le comunità del Cibo già attive.

Fonte

ToscanaCHiantiAmbiente

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