Consorzi agrari d’Italia in allarme, le assenze delle pioggie e il caldo anticipato, le produzioni di grano duro e tenero in diminuzione

News

Lo riporta il quotidiano Corriere Economia, la produzione del grano nel nostro Paese sarà lontana da quelli dell’annata record dello scorso anno, ma anche da quelli di un’annata ordinaria, con rese di 70 quintali a ettaro per il grano duro e di 80 quintali/ettaro per il tenero al Nord, tra i 50 e i 60 quintali a ettaro al Centro, e intorno ai 30-40 quintali/ettaro al Sud.

Il caldo anticipato e l’assenza di piogge potrebbero, secondo le prime stime, influire negativamente anche sulle prossime rese, mentre i prezzi dovrebbero attestarsi in linea con le medie del periodo, nonostante i costi di produzione più che raddoppiati per le aziende agricole rispetto al 2021. Lo comunica il Cai – Consorzi Agrari d’Italia, Sis – Società Italiana Sementi e Ibf Servizi nell’ambito dell’ultima tappa de «Le Giornate in Campo 2022».

Salvo piogge nei prossimi 10 giorni, si prevede un calo del 10/15% sul grano tenero (più presente al Centro e al Nord) e del 15/20% sul grano duro (più presente nel Sud). In Emilia Romagna e Veneto le prime previsioni parlano di un calo intorno al 10%, mentre per le regioni centrali (Compreso la Toscana) la diminuzione potrebbe attestarsi intorno al 15-20%.

Si parla anche di una forbice o di falce se così la si vuole chiamare che si allarga al Sud con una un calo tra il 15 e il 30% soprattutto nelle isole.


In controtendenza, invece, i dati sulle superfici destinate a grano da seme, sotto l’impulso di una maggiore richiesta di cereali certificati, con il grano duro che segna +8% e il tenero sostanzialmente invariato rispetto allo scorso anno.

a cura redazione ArgaToscana

Fonte: Corriere della Sera Economia

Seguici anche sui social: FacebooktwitterlinkedintumblrmailFacebooktwitterlinkedintumblrmailby feather Grazie!

Lascia un commento

*