Chiusa la campagna di ascolto del territorio a Arezzo, il Consorzio Bonifica stila gli interventi
LA CAMPAGNA DI ASCOLTO DEL TERRITORIO SI
E’ CHIUSA AD AREZZO
ECCO LA MAPPA DEGLI INTERVENTI
PROGRAMMATI NEL CAPOLUOGO
La proposta del Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno, integrata con
le osservazioni degli amministratori comunali e le segnalazioni dei
cittadini, nel 2023, prevede lavorazioni su 140 km di corsi d’acqua
nel solo comune di Arezzo, 220 km nell’intera unità idrografica
omogenea B (comuni Arezzo, Subbiano, Capolona)
Alessandro Casi (Assessore): “Il piano presentato per il 2023 è
completo e attento alle problematiche idrauliche del nostro
territorio”
Serena Stefani (Presidente): “Fondamentale mantenere in
efficienza i corsi d’acqua per affrontare la crisi climatica”
Sulla carta che rappresenta il reticolo idrografico della città di Arezzo, affidato dalla
Regione Toscana al Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno, molti tratti sono evidenziati di
rosso. Sono i tratti da sottoporre a manutenzione ordinaria nel 2023: alcuni perchè,
attraversando abitati e infrastrutture importanti, hanno necessità di interventi con cadenza
annuale, come prescritto dalla Regione Toscana con Delibera regionale n. 1315/2019; altri
perché, in seguito ai sopralluoghi dei tecnici o alle segnalazioni dei cittadini, evidenziano
criticità che devono essere affrontate e risolte.
È con questa sintesi grafica che la Presidente Serena Stefani, con il Direttore Generale
Francesco Lisi, l’ingegner Serena Ciofini, caposettore difesa idrogeologica e la geometra
Giulia Pierozzi, ha illustrato l’elenco delle attività da eseguire nel 2023 all’assessore del
comune di Arezzo Alessandro Casi.
La mappa dei futuri cantieri comprende i tratti annuali; alcune porzioni del Torrente
Chiassa, di alcuni affluenti dell’Arno, dei corsi d’acqua che scorrono nelle zone Maspino,
San Polo e Antria; le casse di espansione di Cognaia e del Torrente Bicchieraia, ultima
opera affidata dalla Regione Toscana in gestione al Consorzio. Saranno oggetto di
manutenzione inoltre le aste fluviali che attraversano le aree maggiormente urbanizzate: in
particolare uomini e mezzi si metteranno all’opera sui torrenti Vingone, Castro, Bicchieraia
e Fosso Sellina/Fossatone. Sotto i ferri, poi, passeranno i principali rami del bacino
idrografico del Lota, dove gli interventi si spingeranno verso monte, su piccoli affluenti del
Borro del Marancione e del Vingone di San Giuliano. A sud, su segnalazione del Genio
Civile Valdarno Superiore, il Rio di Riolo o di Pieve a Quarto, il Rio della Rovinata, il Rio
delle Lame e il Rio della Valle con il Borro delle Tassinaie, si aggiungeranno ai Rii Bennati
o del Matto e di Policiano e ai tratti annuali dei Torrenti Grosso, Rigutino e Vitiano, dove le
lavorazioni saranno prolungate verso monte. Infine a Palazzo del Pero è in programma la
ripetizione delle lavorazioni su alcuni tratti del Cerfone e del San Chimento.
In tutto sono oltre 140 i km di aste fluviali interessate dalle operazioni di sfalcio e taglio
selettivo della vegetazione, riprofilatura degli alvei e manutenzione delle opere idrauliche,
nel solo comune di Arezzo; 220 i km nell’Unità Idrografica Omogenea B, che comprende
anche i comuni di Capolona e Subbiano.
Alessandro Casi, assessore del comune di Arezzo, al termine dell’incontro, ha
commentato: “Il piano presentato per il 2023 è completo e attento alle problematiche
idrauliche del nostro territorio, va incontro alle reali necessità del centro urbano e della
periferia e tiene conto delle richieste dei cittadini”.
Il confronto con il comune di Arezzo ha concluso un percorso in 54 tappe, attraverso
altrettanti territori suddivisi in tre province: “Abbiamo incontrato tutti gli amministratori
locali, come è ormai consuetudine, per mettere a punto un piano aderente alle esigenze di
ciascuna realtà. Con il capoluogo di provincia si è concluso il tour per la mitigazione del
rischio idraulico. La manutenzione ordinaria migliora la funzionalità dei corsi d’acqua e
consente al reticolo di supportare meglio gli eventi meteorologici estremi a cui la crisi
climatica ci ha abituati. Resta l’importanza di investire su nuove opere per poter affrontare
e risolvere criticità che necessitano di risposte strutturali. Anche su questo fronte, pur non
essendo di diretta competenza, il Consorzio si è attivato”.