Il Consorzio di Arezzo torna in classe tra i bambini e festeggia 10 anni di attività

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Arezzo
il progetto di educazione ambientale
nel momento che il consorzio di bonifica aretino compie 10 anni.
Il fiume è come il cuore: sparge vita e amore
L’Alto Valdarno festeggia i 10 anni di vita tornando in classe con il suo progetto di educazione ambientale
Gli alunni si trasformano in operatori della comunicazione per capire e raccontare il lavoro del Consorzio sui corsi d’acqua del loro territorio.
La maestra: “E’ molto stimolante per i ragazzi l’idea di esplorare il fiume e di trasformarsi in cronisti per raccontarlo”.


La Presidente: “Un’occasione importante per avvicinare i bambini (e loro famiglie) al Consorzio, illustrare l’importanza della manutenzione ordinaria e per promuovere un rapporto corretto cittadino-fiume
In 10 anni raddoppiate le risorse destinate alla manutenzione ordinaria”
Il Direttore: “dai 6.600.000 euro di interventi programmati nel 2014 ai 14 milioni del Pab 2024”
“Se il fiume pulirai, le nostre vite migliorerai”. “Il fiume è rilassante perché l’acqua è cantante”. “Il fiume è come il cuore: sparge vita e amore”.


Sono alcune delle voci degli alunni della IV e V elementare della scuola di San Piero in Frassino nel comune di Ortignano Raggiolo, una delle tante scuole interessate da Amico CB2, il progetto di educazione ambientale promosso dal Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno.


Raccontano il valore del fiume e l’importanza di mantenerlo in efficienza.
Ed è proprio con una carrellata delle loro voci che il Consorzio, nato il 14 febbraio 2014, vuole festeggiare oggi i suoi primi dieci anni di vita.
Per l’occasione, l’iniziativa, tornata in aula per raccontare il fiume, il lavoro svolto ogni anno da operai e tecnici dell’ente per tenerlo in “forma” e per rafforzare il rapporto tra cittadini e fiume, si è arricchita di una novità.
Per la prima volta, infatti, al termine delle lezioni teoriche e pratiche, il Consorzio ha chiesto ai ragazzi di trasformarsi in cronisti, fotografi e videomaker per comunicare la loro esperienza. Il risultato? Una carrellata di slogan e concetti che mostrano il forte e indissolubile legame dei più piccoli con i corsi d’acqua.


“Il format di Amico CB2 è semplice ed efficace – spiega la Presidente Serena Stefani -. In classe diamo le informazioni necessarie con un linguaggio comprensibile, poi accompagniamo insegnanti e alunni sul fiume più vicino alla scuola per osservarlo, esplorarlo e conoscerlo insieme. Quest’anno, al termine della passeggiata, è stato chiesto agli alunni di trasformarsi in giornalisti, di provare, attraverso interviste e la creazione di titoli-slogan, a riepilogare l’esperienza. Un successo! Hanno dimostrato una grande passione per il fiume, una profonda sensibilità per la sua tutela e salute e una infinita capacità di rappresentarlo con le parole. I lavori che hanno prodotto sono il miglior “regalo” per il compleanno del Consorzio”, commenta la Presidente Stefani, “prof.” per un giorno.


“Dal 2014 al 2024, la Toscana è stata interessata da un profondo rinnovamento del sistema della bonifica. Gli ultimi dieci anni hanno portato a un forte potenziamento della manutenzione ordinaria dei corsi d’acqua che, oltre a contribuire alla mitigazione del rischio idraulico, ha prodotto un miglioramento qualitativo dei territori, della fruibilità e con esse del rispetto dei corsi d’acqua”, aggiunge il Direttore Generale Francesco Lisi, evidenziando come, nel giro di un decennio, le risorse destinate dal Consorzio agli interventi ordinari sui corsi d’acqua, siano raddoppiate, passando dai 6.600.000 euro di interventi programmati nel Piano di Attività 2014 ai quasi 13 milioni di euro inseriti nel Piano delle attività 2024.
Ampia la soddisfazione degli insegnanti impegnati nel progetto rinnovato di Amico CB2.

Per tutti la voce della maestra Marcella Acuti: “E’ molto stimolante per i ragazzi la possibilità di esplorare il fiume con l’aiuto di cui il fiume lo conosce bene. Entusiasmante l’idea poi di poter raccontare in veste di cronisti e videomaker tutte le informazioni raccolte. Loro vivono nella società dell’immagine e di conseguenza sono curiosi di poter operare in un mondo che conoscono bene e che li affascina”.


Articolo di Paola Saviotti per redazione ArgaToscana

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