A Navacchio è nato Alveare Che Dice Si ed è portale web per prodotti ecosostenibili
Da un’ idea di Eugenio Sapora nasce a Torino nel 2015 “L’Alveare che dice si!”, un progetto europeo del 2011 nato con l’obiettivo di permettere alle persone di acquisire e conoscere prodotti sani e di qualità direttamente da chi li produce.
Ogni singolo “alveare” ha un suo sito web da cui gestisce le vendite settimanali; tutti i produttori hanno il loro spazio di vendita dedicato, da cui possono gestire il loro catalogo, prezzi, vendite e distribuzioni.
Ogni membro che si iscrive all’Alveare può condividere la vita della comunità nata intorno ad esso.
Tutti sono collegati fra di loro, contribuendo ad un sistema alimentare ecosostenibile.
E’ così che nell’aprile 2020 in piena pandemia) esordisce “L’Alveare che dice si!” di Navacchio (Pi), primo alveare a nascere in territorio pisano.
Ilaria Moretti ne è la promotrice, coach nutrizionale di professione, e quindi molto attenta all’alimentazione.
Ilaria conosce ogni azienda da cui acquista i prodotti, si informa, prestando attenzione al processo di produzione. Anche se non tutto è biologico è sicura che ciò che viene usato nel metodo di coltivazione ha i suoi parametri: non è nocivo nè per la salute nè per l’ambiente.
Nell’Alveare di Ilaria possiamo trovare una varietà di prodotti sani e naturali: dal Parmigiano Reggiano biologico, vari tipi di caciotta stagionata biologica aromatizzata, pasta di grano duro bio con curcuma e pepe, pasta di orzo integrale biologico, confettura extra di mela e fiori di sambuco, crema corpo al latte di capra e malva e molto altro ancora dai legumi alla frutta tutto di stagione e dunque molta toscanità nel lungo elenco.
Ilaria sostiene la filosofia del km zero.
Acquistare all’Alveare significa fare spesa con criterio e lentezza, evitando sprechi e imballaggi “lei toglierebbe imballaggi inutili”,
Avendo a disposizione diverse aziende locali da cui poter scegliere, le persone sono più propense e coinvolte, perchè possono scegliere con consapevolezza i prodotti valutando bene il territorio da cui provengono gli alimenti.
La speranza di Ilaria è che: “Le persone si avvicinino sempre più con curiosità e interesse a volersi bene scegliendo di comprare locale”. Meglio se di stagione.
A cura di Teofane Matteucci Redaz. Arga Toscana