Bike Wine press sesto giorno da Scansano al Consorzio Maremma Doc è una girandola di strade alla ricerca del miglior vino
GIORNO 6
Il “guado” della Maremma su due ruote
La sesta giornata di Bike&Wine Press – l’ultima impegnativa prima della discesa al mare – si apre sotto i buoni auspici di un sole quasi estivo. E nonostante il Primo Maggio abbia riportato sulle strade della Toscana i motociclisti che per una settimana si erano soltanto intravisti, Guolo e Marchetto lasciano di prima mattina la cantina Salustri in Montecucco pedalando in direzione Scansano.
Nel corso del viaggio, non sono mancati gli imprevisti. La Maremma è un territorio selvaggio e le sue strade non sono da meno! Dopo un primo torrente da oltrepassare con le biciclette, guado brillantemente superato dai due reporter d’assalto del vino, l’ingresso in una strada provinciale viene salutato con sollievo… che si trasforma in perplessità alla vista di un torrente che scorre letteralmente sopra la superficie stradale. L’esclamazione è automatica: Maremma inondata!
Una volta giunti a Scansano, nella cittadina del Morellino i giornalisti sono accolti da Gaia Cerrito, energica fautrice di una hospitality accurata dedicata a ciclo-enoturisti. Sì, perché nel b&b La Morelliana – spinoff della casa vinicola Tenuta Pietramora – rivolge attenzioni specifiche alla dieta equilibrata per chi va in bici e alle esigenze di deposito e ricarica (si sta preparando uno spazio apposito).
Raggiunti dal presidente Bernardo Guicciardini, Guolo e Marchetto si recano alla sede del Consorzio del Morellino di Scansano, dove il saluto ufficiale è stato seguito da una degustazione dei vini del territorio, con una progressiva valorizzazione del Sangiovese, talvolta spinto in purezza.
Il passaggio successivo porta nel cuore della Maremma vitivinicola. La prima sosta è nella suggestiva Villa Acquaviva di Montemerano dove i ciclo-giornalisti sono accolti in maniera impeccabile da Fabrizio D’Ascenzi, consigliere del Movimento Turismo del Vino della Toscana. Alla bellezza della location e della cantina aziendale si accompagna l’alta qualità dei vini prodotti, tra cui brillano il Vermentino, lo Chardonnay e soprattutto il Morellino di Scansano docg Bracaleta. Notevole anche l’olio extravergine di oliva prodotto dalla tenuta, che opera ad alto livello nell’hospitality.
Il tasting outdoor è un valore aggiunto per Capua Winery. Purtroppo il tavolo esterno vista colline allestito dall’azienda di proprietà di Riccardo Capua, avvocato milanese che ha lasciato l’attività forense per dedicarsi completamente al vino, non è stato utilizzato dai ciclo-giornalisti perché nel frattempo il cielo si era fatto minaccioso, e le conseguenze di quelle minacce si sarebbero presentate poco dopo… Maria Grazia Caliandro, responsabile dell’accoglienza, ha presentato loro i gioielli di casa, come il sorprendente Alicante in purezza denominato Miosogno dalla longevità sorprendente come testimoniato dall’annata 2009 degustata mentre fuori iniziavano le prime gocce di pioggia.
Dopo giorni di protezione, proprio al termine dell’ultima giornata il cielo ha presentato il conto scatenando il diluvio. Una pioggia battente ha sorpreso Guolo e Marchetto e compromesso il loro piani di raggiungere la penultima tappa maremmana in quel di Manciano, dove erano attesi alla Fattoria La Maliosa da Caterina Tulino. Il tutto con la complicità di Google Maps, che ha consigliato ai due una strada impraticabile per il fango e costretto i nostri escursionisti a ripetuti stop per togliere quintali di fango dagli ingranaggi e dalle ruote delle e-bike di Renzo Toni (Ciclofficina Valli Bolognesi, fornitore dei mezzi). A quel punto la situazione peggiora tragicamente, perché si scaricano contemporaneamente due preziose batterie: quella dello smartphone di Guolo e soprattutto quella della e-bike di Marchetto, costretto a percorrere le ultime salite senza il prezioso aiuto della pedalata assistita e trascinando il pesante mezzo su strade ridotte a colabrodo.
Con l’arrivo a Poggio Cagnano, traguardo fissato per la penultima tappa del viaggio, i due sventurati reporter del vino si presentano inzuppati di fango e bagnati fino alle mutande, davvero imbarazzanti. Le cure amorevoli prestate dai proprietari della tenuta hanno permesso a Guolo e Marchetto di evitare una febbre da cavallo, quantomai inopportuna di questi tempi. Alla festa per la resurrezione dei due ciclo-cadaveri hanno partecipato anche Francesco Mazzei, presidente del Consorzio Maremma doc, con la moglie Elisabetta Guicciardini, degustando assieme a Pietro Gobbetti e Cecilia Zanasi le nuove annate di Poggio Cagnano, azienda in espansione e diventata un punto di riferimento per il territorio nella vinificazione con metodo ancestrale. Tra i progetti pianificati per il futuro della tenuta gestita da Alessandro Gobetti, figlio di Pietro, c’è anche una nuova cantina necessaria per affrontare un futuro nel quale è destinata a crescere.
a cura di Andrea Guolo