Bike Wine Tour tappa numero 4 pit stop d’obbligo Brunello di Montalcino e Museo della Bicicletta

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GIORNO 4


… e venne il giorno di Montalcino! Il percorso da Borgo San Felice in Chianti Classico fino alla città del Brunello attraversa tutte le Crete senesi ed è davvero emozionante, ma ancora una volta Guolo e Marchetto hanno compreso i vantaggi della e-bike come strumento di mobilità sostenibile che al tempo stesso permette di godersi il panorama senza doverci rimettere un polmone. L’idea di quei costanti saliscendi da percorrere senza l’aiutino delle funzioni “eco” o “tour” della pedalata assistita toglie ancora il fiato ai due ciclogiornalisti. L’ultima delle marce elettroniche, quella della disperazione mai toccata in precedenza e denominata “turbo”, viene inserita quasi in pianta stabile durante la peggiore delle salite, quella che porta in vetta a Montalcino attraverso la strada bianca detta il Canalicchio.


Lo sforzo viene però ripagato dall’accoglienza dei presenti: lo stato maggiore del Consorzio di Tutela del Brunello di Montalcino è presente in piazza per un brindisi con la già grande annata 2016 all’impresa di Bike&Wine Press. Inoltre, a Guolo e Marchetto vengono consegnate dal vice presidente del Consorzio Riccardo Talenti e dal direttore Michele Fontana le magliette ufficiali del prossimo Giro d’Italia che farà tappa proprio nella città del Brunello.


Da qui in poi, il passaggio tra le colline è un vero e proprio trionfo. Già prima di scalare il Canalicchio, Bike&Wine Press aveva fatto un passaggio con visita a Casato Prime Donne per rendere omaggio alla Signora del Brunello, Donatella Cinelli Colombini, considerata la madre dell’enoturismo made in Italy e ideatrice di manifestazioni di successo straordinario come Cantine Aperte.


La sosta successiva è un tributo al più grande nome della storia di Montalcino. Il viale alberato che conduce alla Tenuta il Greppo della Biondi Santi viene percorso trattenendo il fiato, e all’arrivo c’è Lene Lunvald Bucelli, capo dell’ospitalità e del marketing, con una bottiglia di Champagne Piper Heidsieck (l’azienda è di proprietà del gruppo francese Epi) conservata per l’occasione.


Di nobiltà in nobiltà, i due giornalisti percorrono la strada che li porta alle proprietà di Fattoria dei Barbi, azienda di Stefano Cinelli Colombini (che recentemente ha dato alle stampe un prezioso libro sulla storia dei grandi imprenditori vitivinicoli di Montalcino) dove il vino fa parte di un’offerta molto ampia di prodotti, compresi i formaggi (degustati come aperitivo assieme ad altre prelibatezze) prodotti nel caseificio interno.


Con grande pazienza, in Mastrojanni hanno atteso i giornalisti in grave ritardo (ma Oscar Wilde diceva che si può resistere a tutto fuorché alle tentazioni!) per l’inizio della seconda parte della giornata. Una seconda parte che sarà ricordata a lungo in quel di Montacino… perché sancisce una pace duratura tra antichi concorrenti quasi belligeranti. E la celebrazione di questa pace è avvenuta proprio in occasione di Bike&Wine Press. In Mastrojanni infatti, all’arrivo dei giornalisti, sono già presenti Paolo Bianchini, a capo di Ciacci Piccolomini d’Aragona, e Bernardino Sani, amministratore delegato di Tenuta di Argiano. Il ruolo del Metternich è stato interpretato alla perfezione da Andrea Machetti, amministratore della Mastrojanni (azienda del gruppo Illy), che ha aperto le danze della pace ospitando tutti per un pranzo nel quale gli chef della tenuta, Sara Kulesco e Raniero di Benedetto, hanno dato prova di grandi capacità. E si sa che il buon cibo è da sempre uno strumento di pace. Ad accompagnare il tutto, il Rosso di Montalcino annata 2019 delle tre aziende.


La pioggia a quel punto è imminente, ma Andrea Machetti non la teme e sale in sella alla sua e-bike per seguire Guolo e Marchetto fino alla tenuta di Ciacci Piccolomi d’Aragona dove nel frattempo si è spostato Paolo Bianchini per accogliere il gruppo con tutti gli onori. Il momento clou di questo passaggio è la visita al Museo della Bicicletta voluto dall’imprenditore, che ha un passato di ciclista a livelli di quasi professionista. Terminata la visita, Bianchini si presenta davanti al gruppo con una Colnago vintage color giallo e si aggiunge per la traversata che li condurrà all’ultima tappa proprio a Tenuta di Argiano. Ed è già il momento della cena, alla quale i tre protagonisti si presentano con due etichette ciascuno di Brunello 2016: Brunello di Montalcino e Vigna del Suolo per Argiano, Brunello di Montalcino e Pianrosso per Ciacci Piccolomini d’Aragona, Brunello di Montalcino e Vigna Loreto per Mastrojanni. Una serata straordinaria, conclusa con la consegna delle borracce brandizzate e della mascherina speciale con la quale Guolo e Marchetto proseguiranno il loro viaggio verso la vicina denominazione di Montecucco.

a cura di Andrea Guolo

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