Dai prodotti di qualità, alle nuove tecnologie e le regole per gli imballaggi, la riduzione dei fitofarmaci, le nuove etichette per i vini e il futuro del mondo rurale. L’incontro all’Accademia dei Georgofili
FIRENZE
Il futuro dell’agricoltura. Se n’è parlato alla Accademia dei Georgofili.
Su iniziativa del Presidente della Sezione Internazionale Michele Pasca-Raymondo, l’Accademia dei Georgofili ha organizzato un interessante incontro dibattito con l’On. Salvatore De Meo, Presidente della Commissione Affari Costituzionali e membro della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo.
L’incontro è stato un’occasione per discutere i provvedimenti recentemente approvati e ancora all’esame del Parlamento europeo e delle altre istituzioni e rispettivamente le loro modalità di applicazione e le prospettive di approvazione entro la fine della legislatura. In particolare l’On. De Meo ha aggiornato i convenuti sulla politica europea per i prodotti di qualità, sulle nuove tecnologie genetiche, sulla regolamentazione degli imballaggi, sulla proposta di riduzione dei fitofarmaci, sulla nuova etichettatura dei vini e sul futuro in generale del mondo rurale, conseguente anche agli ambiziosi obiettivi ambientali del Green Deal.
Che secondo l’autorevole parlamentare “potranno essere raggiunti solo coinvolgendo gli agricoltori anziché andare contro di essi. Noi sosteniamo da tempo, infatti – ha dichiarato De Meo – che la transizione verde debba avvenire attraverso un processo graduale nel quale gli agricoltori non debbano sopportare ulteriori costi ed oneri burocratici, ma debbano essere aiutati per diventare sempre più protagonisti nella lotta ai cambiamenti climatici.”
“Tutti siamo a favore di azioni che garantiscano un ambiente migliore – ha proseguito – ma bisogna insistere su una sostenibilità “pragmatica” che non significa rinunciare agli obiettivi di sostenibilità ambientale, ma raggiungere, insieme agli agricoltori e all’intero sistema produttivo, una sostenibilità coniugata anche con gli aspetti economici, sociali e produttivi”.
Molto interessanti gli interventi che ne sono conseguiti da parte di una platea autorevole e competente, interventi tramite i quali sono emerse le più importanti criticità per il comparto agricolo toscano, preoccupato per la commerciabilità del prodotto “alimentare” vino (non è con il “semaforo” che si può definirne la qualità), ma anche dei prodotti florovivaistici (preoccupano le norme che delimitano l’utilizzo del vaso contenitore), e soprattutto – come ha sottolineato il dirigente dell’Assessorato Regionale per l’Agricoltura – preoccupa la carenza degli addetti in agricoltura, che si prospetta come quasi ineluttabile per i decenni futuri.
A cura redazione ArgaToscana
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