Dalle biodinamiche una scienza che va oltre il sostegno per l’agricoltura, i risultati del convegno fiorentino, si va verso lo sviluppo sostenibile
Nella Foto, la consegna del premio Giulia Maria Crespi
«La pandemia ha messo in luce le contraddizioni e le criticità della società moderna, in particolare il rapporto uomo-natura. La sfida è immane e richiede una mobilitazione di energie che tocca tutti gli ambiti del sapere umano: da quello economico a quello culturale, dal sociale al tecnologico.
La biodinamica, una scienza che va oltre la rappresentazione di un modello agroalimentare sostenibile, propone un approccio scientifico e sociale rigoroso in grado di restituire all’uomo il ruolo di autore del proprio avvenire e di custode del Pianeta.
E con un risvolto economico di tutto rispetto. Analizzando infatti il del biologico l’Italia risulta essere il primo Paese europeo per numero di aziende agricole impegnate in questo settore, con un numero di operatori saliti a ben 80.643 (2019).
Crescita trainata anche dal mercato interno, che nonostante il lockdown ha mostrato un incremento dell’11% delle vendite di prodotti bio nei supermercati (Rapporto GreenItaly 2020)».
Così ha parlato Carlo Triarico, presidente dell’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica e ha introdotto il convegno 2020 dell’associazione (che si è tenuto in streaming e senza pubblico dal Sole dei Cinquecento in Palazzo Vecchio a Firenze).
E’ stato ricordato l’impegno di ricercatori di diverse università europee, imprenditori agricoli, medici e scienziati che stanno lavorando e lavoreranno alla migliore applicazione del Green Deal europeo «di cui la biodinamica è il modello più promettente».
In occasione del convegno è stata presentata la nuova società Scientifica di Biodinamica e la Borsa di Ricerca intitolata a Giulia Maria Crespi.
articolo di Alessandro Maresca
Arga Toscana redazione