Il Consorzio Brunello di Montalcino chiude il 2021 con un exploit da Formula Uno e va a New York a fine febbraio per una edizione speciale dedicata
Oltre 11 milioni di bottiglie e un exploit che sfiora il 110 per cento per le Riserve.
A fine febbraio produttori in trasferta a New York per un’edizione a stelle e strisce di Benvenuto Brunello
Anno record per il Brunello di Montalcino. I dati del consorzio sono chiari su due fronti, di vendite che di exploit sul piano della sostenibilità. Oltre 11 milioni di bottiglie di Brunello di Montalcino immesse sul mercato nel 2021 – il 37% in più rispetto al triennio precedente – con oltre 1 milione di Riserve (+108% sul 2020); altri dati: giacenze in cantina dell’imbottigliato ai minimi storici (-38% su dicembre 2020).
Il Brunello è andato come una Formula Uno, anche il Rosso di Montalcino vola (+10% sul 2020). “Si chiudono due anni davvero d’oro per il mercato del nostro vino di punta, con incrementi rispettivamente del 12% e del 27% – ha riferito con innata soddisfazione il presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino, Fabrizio Bindocci –, adesso l’obiettivo è imporre e consolidare il posizionamento conquistato. A fine febbraio saremo a New York con i nostri produttori per un’edizione statunitense di Benvenuto Brunello, non siamo fermi perchè è all’orizzonte un nuovo evento speciale dedicato al Rosso di Montalcino, un prodotto che conferma sempre più una propria identità e un potenziale importante”.
L’analisi sulle fascette indica come le ultime due super-annate in commercio (2015 e 2016) abbiano fatto siglato numeri record. La domanda è aumentata grazie verso i consumi di qualità. Nell’ultimo biennio sono state consegnate quasi 10,2 milioni di fascette di Stato relative all’annata 2015 e, in attesa della performance della Riserva al debutto quest’anno, oltre 9,4 milioni di contrassegni per la 2016. Richiesta già notevole – in occasione del nuovo Benvenuto Brunello di novembre – per la 2017, che conta già 3,1 milioni di bottiglie pronte a esordire sul mercato.
Altissima, come al solito, la rappresentatività del Consorzio, i cui associati detengono il 98,4% dell’imbottigliato. Il Consorzio del vino Brunello di Montalcino riunisce 214 soci, per una tutela che si estende su un vigneto di oltre 4.300 ettari nel comprensorio del Comune di Montalcino (2.100 gli ettari a Brunello, contingentati dal 1997), in favore di quattro Dop del territorio.
Largo al biologico
In termini di sostenibilità, il Brunello di Montalcino si conferma tra le realtà più dinamiche d’Italia con un vigneto su due in regime bio, e più di 4 cantine su 10 (106 su 257 aziende) convertite (o in fase di conversione) alla pratica sostenibile. Se la Toscana è terza assoluta per numero di ettari e al quarto posto con il 24,4% della propria coltivazione regionale certificata biologica, Montalcino sfiora il 50 per cento. Per Bindocci “una tendenza, quella bio, che ha pure una ratio economica se si considerano le intenzioni di acquisto per tipologia dei consumatori nei nostri mercati chiave”.
a cura redazione ArgaToscana