La Sciabola sul Collo occasione di incontro tra storia cultura e spettacolo
La sciabola sul collo fra storia e territorio
La storia narra che, Napoleone Bonaparte per festeggiare le vittorie del suo esercito utilizzasse la sciabola
bricque, per aprire le bottiglie di champagne: particolare tecnica detta appunto sabrage (sciabolata), dove la
sciabola scivola dolcemente sul collo della bottiglia e con un colpo netto libera il tappo con il vetro che lo attornia.
Da qui l’idea di Fabio Bagni (sommelier e sciabolatore di lunga data) e altri dieci soci, di far conoscere questa
tecnica con l’obiettivo di promuovere in Italia e in Europa lo spumante italiano e l’idea del km zero.
Nasce così il 27 maggio 2020 l’Associazione “La sciabola sul Collo”, unica associazione a livello
nazionale, con confini oltre Europa.
La Sciabola sul Collo, promuove le sue iniziative principalmente in due tipologie di eventi, grazie ai referenti
provinciali, affiancati dall’associazione.
Il primo evento è il classico associativo in cui viene organizzata una cena alla quale possono partecipare i soci
dell’Associazione e i loro accompagnatori, cena dove verranno serviti prodotti locali e spumante rigorosamente
Italiano.
Nell’occasione, ci sarà la possibilità di poter imparare a sciabolare utilizzando una perfetta riproduzione della
sciabola bricque e diventare così sciabolatori , che a quel punto avranno sei livelli consecutivi da superare (bronze,
bronze plus, silver, silver plus, gold, gold plus) raggiungibili per anzianità di associazionismo e solo dopo uno
specifico esame che, prevede la sciabolatura di una bottiglia ogni volta più grande partendo da 0,75 per arrivare ad
una bottiglia da 12 litri.
Ad ogni livello raggiunto sarà consegnato il relativo attestato e lo spillo da giacca che certifica il livello raggiunto.
Per chi diventerà sciabolatore avrà poi a disposizione una sciabola con su scritto nome cognome e nome
dell’associazione.
Come secondo evento l’associazione si presenta con “Sciaboliamo”, dove tutti anche non soci in bar, enoteche e in
occasione di feste paesane possono sciabolare. Rilasciando alla fine della sciabolata un attestato di sciabolatore di
quella bottiglia, in cui viene scritto nome, cognome e luogo, che puoi portare a casa come ricordo insieme al video
della prova.
Iniziativa che si presta molto per feste private.
Cosa molto importante prima di far sciabolare vengono spiegate alcune regole per evitare di farsi male o poter
rompere la bottiglia, la sicurezza infatti viene sempre al primo posto.
L’associazione in così poco tempo è riuscita a coinvolgere personaggi di spicco sia dello spettacolo che della
politica; occasione questa che avverrà durante una cena di beneficenza il 17 dicembre
a Villa Castelletti di Lastra a Signa.
In linea con l’obiettivo di promuovere la filosofia del km zero l’Associazione ha partecipato il 27 novembre 2021 a
Paniere Italia presso La Capannina di Franceschi a Forte dei Marmi, apericena in cui i produttori locali si
sono presentati e hanno messo a disposizione i loro prodotti artigianali;
un progetto questo nato per costruire un
contenitore in cui si relazionano e si valorizzano prodotti e produttori insieme al valore dell’artigianalità e dell’arte.
L’associazione per il futuro infine si propone due obiettivi:
il primo programmare la prossima stagione estiva con un artista di strada e svolgere un tour nelle varie città italiane,
con l’idea di far sciabolare le persone nelle varie piazze di tutta Italia, perchè la sciabolata secondo quanto afferma Fabio Bagni: “Se fatta in un certo modo, senza esagerare si presta ad essere parte di uno spettacolo o ad essere lo spettacolo
accessibile a tutti”.
Il secondo obiettivo è quello di promuovere l’arte e la cultura, organizzando ad esempio il venerdi
sera la cena e il sabato una gita per la città in cui è stata svolta la cena. Per poter conoscere così al meglio le
meraviglie delle nostre città, coinvolgendo anche guide turistiche e visite guidate ai musei cittadini.
“Per me questa è una grande passione, se riesco a rendere felici le persone ho già vinto” conclude Fabio Bagni.
servizio a cura di Teofane Matteucci Redazione ArgaToscana