Trekking e ciclismo la difficile convivenza nelle foreste casentinesi

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Le foreste casentinesi sono un immenso parco appenninico, la sede è a Pratovecchio nell’aretino, sono una moltitudine di ettari che sconfinano anche in Romagna. È definito un gioiello naturale. Paolo Santini è il presidente e ha lanciato negli ultimi tempi un deciso allarme. Ci sono sentieri rischiosi per gli inesperti. Santini segnala il crescente numero di disavventure alcuni di questi gravi in questo territorio talvolta impervio. I dati confermano i frequentatori nei boschi, è cresciuto il numero dei camminatori che si avventurano in sella a e-bike e mountain bike. Convivenza non semplice perché le insidie sono dietro l’angolo. Dice Santini: “Non sono piste ciclabili, sono invece sentieri di montagna, gli Appennini sono montagna vera più aspra nel settore romagnolo più scoscesi in quello toscano.” C’è stata una crescita degli incidenti: 80 nel 2020, nel 2021 siamo già vicini all’asticella dei 50. Le bici elettriche danno l’illusione che tutto è più facile e quindi i dislivelli più arditi possono essere affrontati e superati. Non è così e fioccano gli incidenti, i percorsi sono impegnativi e pertanto nonostante l’aiuto elettrico occorrono attenzione e preparazione fisica. “Abbiamo ottenuto la certificazione di turismo sostenibile per questa area” sottolinea ancora Santini e già dal 2017 le foreste sono Patrimonio dell’umanità dall’UNESCO. 7700 ettari di autentica natura che vanno affrontati con efficacia e piena sicurezza.

A cura redazione ArgaToscana

Fonte
Corriere Romagna

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